Le chewingum migliori per la carie? Quelle sugarfree

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Le chewingum migliori per la carie? Quelle sugarfree

Una ricerca dell’Università di Groningen, nei Paesi Bassi, pubblicata sulla rivista Plos One, afferma che masticare per dieci minuti un chewingum “sugar free” riuscirebbe a “intrappolare” circa cento milioni di batteri, riducendo del 10% il potenziale microbico della saliva.

Capiamo perché!

La proprietà di ritenzione antimicrobica delle gomme da masticare sarebbe più efficace nei primi trenta secondi di masticazione. Trascorso questo lasso di tempo, diminuiscono l’elasticità e l’adesività del chewingum sui denti e con esse la capacità di trattenere un elevato numero di batteri.

I massimi benefici antiplacca si avrebbero masticando chewingum senza zucchero per non più di dieci minuti, lasso temporale che coincide con il trasferimento di circa cento milioni di microbi dal cavo orale alla gomma. Passati i 10 minuti di masticazione, si può incorrere nell’effetto opposto, cioè che alcuni microbi “passati” sul chewingum ritornino nel cavo orale.

Masticare troppo a lungo un chewingum potrebbe inoltre creare particolari problemi a chi soffre di cefalee tensive, dolori articolari o disordini cranio-mandibolari, aggravando il problema di base.

chewingum migliori

Un sostituto del filo?

Gli autori dello studio arrivano addirittura a considerare l’efficacia antiplacca delle gomme da masticare sovrapponibile a quella del filo interdentale. Sebbene i risultati dello studio giustifichino tale affermazione, è importante considerare che ciò è vero solo quando il metro di paragone è il numero totale di batteri asportati. Infatti, mentre la gomma agisce soprattutto sulla saliva, sulla lingua e sulle superfici occlusali, il filo interdentale va ad asportare placca e residui di cibo negli spazi interdentali, dove la gomma e lo spazzolino non arrivano.

 

Un aiuto contro la carie.

La gomma da masticare non possa sostituire l’azione del filo interdentale. Né tanto meno quella del dentifricio e dello spazzolino. I chewing-gum senza zucchero però, possono comunque apportare un certo beneficio nella prevenzione della carie. Anzitutto perché, come dimostrato dallo studio, svolgono un’azione meccanica di rimozione dei batteri. In secondo luogo perché aumentano la secrezione di saliva (che contiene immunoglobuline, lisozima e bicarbonati che tamponano l’acidità). |n terzo luogo perché lo xilitolo – ormai onnipresente nelle gomme da masticare senza zucchero – esplica una modesta attività antibatterica.

 

E se inventassero una chewingum contro la carie?

 Ci sono batteri e batteri. Alcuni buoni e altri cattivi. Allora perché non usare i buoni contro i cattivi? È quello che hanno pensato di fare alcuni ricercatori tedeschi della società chimica BASF.
Uno dei responsabili della formazione delle carie è lo streptococco che si annida sulla superficie dei nostri denti e converte lo zucchero in un acido aggressivo che distrugge pian piano lo smalto. Secondo gli scienziati c’è un batterio in grado di fermare la sua azione distruttiva: il lactobacillus. Presente nell’intestino è già conosciuto come il batterio “buono” della flora intestinale. Viene usato nella preparazione di alcuni alimenti come lo yogurt.

Gli scienziati hanno provato a usare il lactobacillus nella produzione di una gomma da masticare. I primi test hanno dato buoni risultati: masticando il chewingum speciale, la maggior parte dei volontari ha ridotto la concentrazione batterica nella bocca. Sono allo studio anche dentifrici e collutori con lo stesso batterio, oltre che deodoranti che dovrebbero servire a combattere i cattivi odori del corpo.

 

Mai dimenticare il vostro amico dentista.

Per quanto queste ricerche ci aiutino a trovare metodi nuovi per contrastare la carie, ricordiamoci sempre che un’attenta e costante igiene orale, e controlli semestrali dal tuo dentista, sono l’arma di prevenzione più efficace in assoluto.

 

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